sabato 2 ottobre 2010

Cos'è un Leader e come si esercita la Leadership?



di Carlo Siracusa




Leader si nasce o si diventa?
Ciò che fa un leader è dato dall'autorità derivante dalla posizione gerarchica?
In che modo l'esercizio della propria leadership può determinare la produttività di un gruppo?
La leadership si basa sull'esercizio del potere?

La storia abbonda di personaggi leader che, con grande carisma, sono riusciti a coinvolgere e a farsi seguire da moltitudini di persone. Per citarne qualcuno, possiamo menzionare: Alessandro Magno, Gesù Cristo indiscutibilmente uno dei più grandi, Napoleone, Winston Churchill, Martin Luther King, Gandhi, Mussolini, Fidel Castro, ed altri ancora che hanno contribuito a scrivere pezzi di storia dell'umanità, chi in bene chi in male. Si parla anche di leader di partito, leader di maggioranza, personaggi che possiedono delle qualità che li contraddistinguono in qualche modo da altri. Un leader sarà in grado di esercitare la propria leadership quando avrà ottenuto la collaborazione degli altri, senza dover ricorrere all'esercizio del potere.
Cosa distingue un leader da un non leader?
Comunemente si pensa che leader si nasca, ma in verità, benché alcune persone possiedono innate le qualità fondamentali di un leader, tuttavia la leadership si può imparare e le qualità che si possiedono possono essere affinate e sviluppate per utilizzarle al meglio. L'acquisizione di questa particolare abilità è un processo di crescita, fatto di errori e tentativi, di sconfitte e di vittorie.
Leader non è chi ama o esercita un potere comandando e manipolando la gente; il vero leader non ha bisogno di creare consenso, non deve essere dotato necessariamente di particolare carisma, né si trova al vertice di una piramide, e non è neanche interprete di atti coraggiosi o d'immagine.
Il leader nutre rispetto per gli altri e cerca di capire le loro aspirazioni e i loro effettivi bisogni. Non ha bisogno di spiccate doti oratorie o di sguardi magnetici, perché la vera leadership non è il risultato di doti speciali, ma è data dalla profonda convinzione delle azioni che si compiono e degli obiettivi da raggiungere. Ciò che aiuterà un leader ad esercitare con efficacia la leadership di un gruppo, sarà la sua forte sensibilità per il fattore umano. In ambito aziendale, alcuni fattori su cui prestare attenzione sono: saper infondere fiducia agli altri, guadagnandosi la credibilità del gruppo grazie al proprio esempio (i dipendenti delle aziende sono sempre più attenti a ciò che fanno i loro capi, piuttosto che a quello che dicono); avere un'efficace capacità di comunicazione, di persuasione e di trasmissione d'entusiasmo; permettere e incoraggiare i componenti del gruppo ad assumersi responsabilità operative e decisionali; essere in grado di far sentire gli altri importanti e in controllo della situazione; incoraggiare e sviluppare l'autostima e la propensione allo sviluppo personale dei singoli individui.
Uno dei malesseri più diffusi nelle aziende è la demotivazione, a qualunque livello nella gerarchia aziendale. In Italia, secondo un'indagine, il 90% degli impiegati ha rivelato di non impegnarsi al massimo, e meno del 10% si è detto disposto a sforzarsi per compiere il proprio lavoro al meglio.
Questa mancanza di motivazione non è altro che un inquietante segno della mancanza di leadership. E' inutile dire che, un dipendente motivato e rispettato, sarà senza dubbio un dipendente più produttivo. Quando il leader di un gruppo non è capace di creare un corpo dipendente affiatato, responsabilizzato e motivato, se ne accorgerà dall'abbassarsi della produttività. Perché la produttività cresca, sarà necessario che il leader garantisca tutti e tre i fattori. Basta tralasciarne uno dei tre, e la produttività ne risentirà. Anche a livello di amicizia, quando le relazioni interpersonali non sono appropriatamente mediate dall'esercizio della leadership, la produttività torna ad abbassarsi.
La leadership è la capacità di far sprigionare da ogni individuo un potenziale energetico, la capacità di ispirare le persone a trasformare le intenzioni in realtà, e a non vedere nel cambiamento una minaccia, ma una sfida eccitante.
La leadership è un saggio impiego del potere, espressione di una volontà percepita come forza tesa alla promozione delle persone del gruppo. Favorisce la responsabilizzazione individuale per il raggiungimento di obiettivi superiori, permettendo il potere decisionale ad ogni livello.
Uno dei compiti del leader è quello di assicurare un progressivo avvicinamento verso i valori, i bisogni individuali e aziendali, infondendo all'interno dell'organizzazione e in ogni sua fibra fiducia, rispetto e autostima.
Purtroppo il concetto di condivisione dei valori a tutti i livelli è ancora ignoto in Italia, dove molto spesso i vertici non esitano a gestire l'azienda con autoritarismo. Esso non deve essere confuso con l'autorità che si basa sul riconoscimento da parte della collettività dell'utilità, diritto o necessità che qualcuno emani comandi volti a orientare le azioni dei suoi dipendenti. Quando un amministratore o un direttore generale che non sono dei leader, si basano esclusivamente sull'autoritarismo o sull'autorità per gestire l'azienda, questo esercizio del potere non ha nulla a che vedere con l'esercizio di vera leadership.
Effettivamente, nel nostro Paese c’è scarsità di personaggi con capacità di leadership. In parte dipende dalla mancata formazione data nelle scuole di business, forse troppo incentrate nella gestione delle aziende in termini economico-finanziari, dando poca attenzione alle risorse umane e al fattore umano che sempre è in gioco quando si stabiliscono rapporti interpersonali. C’è da dire inoltre che spesso coloro che esprimono innate doti di leadership non sono certo incoraggiati, anzi in alcuni casi il loro sviluppo professionale viene bloccato e certamente saranno privilegiati negli avanzamenti di carriera coloro che si adeguano maggiormente allo stile di management tradizionale fatto di autorità e spesso anche di autoritarismo. Se la situazione è preoccupante nel privato, di certo nel pubblico assume connotazioni ancora peggiori.
Ora che ci troviamo in piena globalizzazione e la concorrenza è mondiale, le imprese hanno assoluto bisogno della giusta combinazione di management e leadership. Speriamo serva da stimolo per una crescita di qualità nel contesto delle aziende italiane e per lo sviluppo di nuove corporations di successo.