martedì 12 ottobre 2010

I nostri pensieri ... la loro influenza nella nostra salute



I nostri pensieri ...
la loro influenza nella nostra salute.


di Carlo Siracusa


Un saggio dell’antichità scrisse: “lo spirito abbattuto secca le ossa”. In realtà, i nostri pensieri hanno un’influenza sul nostro corpo, sulla nostra salute, sui nostri comportamenti, sui nostri stati d’animo, e di conseguenza, anche sui risultati che otteniamo nella vita. La nostra mente e i nostri pensieri sono fortemente collegati al sistema nervoso e immunitario del nostro organismo, ed hanno un effetto sul nostro equilibrio biochimico, diventando la nostra realtà soggettiva.

Vi è mai capitato, ad esempio, di avere la sensazione di non riuscire a completare una frase perché vi si blocca il respiro per l’emozione? Forse pensate di non essere all’altezza della situazione, di non essere capaci di esprimervi davanti a un pubblico, e cominciate a provare sensazioni che vi fanno star male: sentite come un pugno nello stomaco, un blocco all’altezza del diaframma, una palpitazione cardiaca accelerata. Ebbene, sapevate che tutto questo dipende proprio dai nostri pensieri? Ogni pensiero negativo ha un effetto boomerang, e ricade su di noi. Partendo dal centro del cervello, ogni pensiero passa attraverso il corpo, utilizzando come via il sistema nervoso, ripercuotendosi nel plesso solare, ed esercitando una contrazione nell’addome. E’ lì che sentiamo la forza della negatività. Ne consegue che all’organismo giungono comandi errati che producono vibrazioni negative, e creano l’ambiente adatto per un’aggressione al nostro corpo e la disarmonia del nostro spirito.
Per la nostra mente è molto più facile pensare in negativo piuttosto che in positivo. Pensare positivo richiede sforzo, allenamento, impegno, mentre, per la nostra mente, pensare negativo è più naturale.

Immaginate di dover superare una prova, un esame, o dover fare qualcosa che crea una certa ansietà, pensando di non farcela. E’ spontaneo cercare di dominare la situazione dicendo a se stessi: “non devo agitarmi ”. Purtroppo, il comando che arriva al nostro cervello è l’esatto contrario di ciò che abbiamo pensato. Dire: “non devo agitarmi”, per la nostra mente vuol dire “agitarsi”, in quanto il modo in cui abbiamo formulato il pensiero, ha creato un’immagine in negativo, facendoci pensare ciò che non vogliamo, piuttosto che visualizzare la realizzazione di ciò che davvero desideriamo. E’ così che somatizziamo i pensieri, ed è così che, concentrandoci sulla paura di fallire … ci garantiamo inevitabilmente il fallimento!
Inconsciamente, siamo noi stessi che disegniamo la nostra immagine, proprio come un pittore dipinge il suo quadro; ma i nostri pennelli sono i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le azioni che ne conseguono. E' al presente che disegniamo l'immagine futura del nostro corpo e la salute del nostro organismo. Se riconosciamo, pertanto, che il nostro spirito ha in sé una sofferenza, un malessere interiore, è saggio lavorarci sopra, per capire cosa c'è dietro, cercando di andare direttamente alla radice del problema. Non lasciamo che i nostri pensieri ci tolgano la pace, ma individuiamoli e affrontiamoli. E' attraverso l'autoconoscenza che impariamo a dominarci e diveniamo padroni dei nostri pensieri e dei sentimenti interiori, ciò che a volte domina l’intera persona, portandola ad una condizione di vera e propria malattia psicosomatica.
Osservandoci, e studiando anche i nostri atteggiamenti, conosceremo meglio ciò che causa disagio e sofferenza in noi, conoscendo persino le ragioni intrinseche che ci inducono istintivamente a comportamenti come: incrociare le gambe, mettere le mani in tasca, cercare un punto d’appoggio, o incrociare le braccia. Questi atteggiamenti involontari, non avvengono per caso, ma sono provocati dal mondo delle nostre sensazioni, che generano, tra l’altro, una sorta di emozione dell’ansia che cambia il ritmo del nostro respiro, del battito cardiaco, al punto che la nostra mente non distingue più cose vividamente immaginate da cose realmente vissute. Molte volte, questa situazione porta a sentirsi male fisicamente, avvelenandoci anche nello spirito. Una volta che impariamo ad assumere il controllo dei nostri pensieri, miglioreremo la qualità della nostra vita, migliorandone l’equilibrio, dando il meglio di noi stessi ed evitando tutto ciò che in noi crea disarmonia.
Quando ci troviamo davanti a un problema che riguarda la nostra salute, la tendenza immediata che abbiamo è quella di rivolgerci al medico di famiglia o allo specialista, sperando che ci prescrivi un farmaco che possa ridurre i sintomi del nostro malessere. Tuttavia, trattamenti generici o specifici, riferiti al corpo, possono portare aiuto e sollievo solo temporaneamente, in quanto, la radice del male interiore che c’è in noi non viene strappata via definitivamente, ma viene solo ricoperta, nascosta, per riaffiorare in seguito, alla prima occasione.

L’esperienza ci insegna che, prima di manifestarsi, una malattia grave è preceduta da tutta una serie di disturbi che indicano che c’è qualcosa che non va: febbre continua, dolori, nausea, … sintomi che vogliono indicarci la causa del problema, prima ancora che la malattia si manifesti interamente. D’alto canto, nella stragrande maggioranza dei casi, è stato riscontrato che, anni prima che una certa malattia si manifestasse in modo grave, è accaduto qualcosa di traumatico: una forte delusione, un evento sconvolgente, un disaccordo familiare irrisolto, un torto ricevuto senza averlo mai perdonato, trascinandolo con sé per anni. La persona ha quindi ricevuto degli impulsi negativi che, invece di elaborarli e risolverli, li ha repressi, fino al punto che le ghiandole del corpo non riescono più a svolgere la loro attività in modo ottimale, e si ammalano, talune volte anche in modo grave, causando un infarto e persino il cancro.
Anche se non tutte le malattie possono essere attribuite a una pena o una ad una preoccupazione continua, un pensiero costante che ci causa stress, uno spirito aggressivo o pessimista, (vedi ad esempio le malattie congenite), … tuttavia, questi fattori possono consumare il nostro organismo, in quanto, i nervi contratti, producono sostanze tossiche che agiscono in modo estremamente nocivo sulla nostra salute.

Di cosa abbiamo bisogno per ammalarci di meno? Innanzi tutto di un atteggiamento positivo della vita. Invece di farci sopraffare dalle cose negative, ricordiamoci che, in ogni cosa negativa c’è anche un aspetto positivo. Sforziamoci di trovare il particolare positivo in ogni situazione e in ogni contrarietà. Abbandoniamo le paure ingiustificate, le preoccupazioni alimentate da pensieri negativi, e impariamo a sviluppare fiducia in noi stessi, evitando gli inutili complessi di inferiorità dovuti al nostro paragonarci agli altri. Siamo il motore della nostra vita e siamo, quindi, noi stessi gli artefici del nostro destino. Alla fine, ognuno raccoglierà ciò che ha seminato precedentemente. Sviluppiamo una sana consapevolezza di ciò che siamo, non colpevolizzandoci per ogni cosa, ma guardando alla vita con fiducia.
Paura, odio, rabbia, gelosia, invidia,… spesso sono la causa dei nostri malesseri interiori e dei pensieri che consumano la nostra mente, le nostre forze, il nostro corpo.

Immaginate uno stagno, senza un afflusso e un deflusso d’acqua: si formano alghe e l’acqua comincia a puzzare. Nel momento in cui si crea la giusta condizione, facendo affluire e defluire nuovamente altra acqua, lo stagno gradatamente si ripulirà.
Il nostro organismo funziona allo stesso modo: nel momento in cui il nostro spirito non emana una corrente di energia vitale, e si ristagna nel nostro corpo, cominciano ad accumularsi le tossine che creano e sviluppano disturbi e malattie.
Lasciamo fluire, dunque, energia positiva, dentro di noi, controllando i pensieri, i sentimenti e le emozioni, affinché abbiano una ripercussione positiva sul nostro organismo, riducendo lo stress, rilassando il flusso sanguigno e garantendoci una salute equilibrata e sana, nonostante tutto.